Esempio virtuoso di saper cogliere dalle vulnerabilità delle grandi opportunità.
Il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, l’aumento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni sta mettendo il mondo agricolo nelle condizioni di dover necessariamente ricercare valide soluzioni alternative per poter proseguire con un’elevata produzione primaria.
L’Oltrepò Pavese, vocato per la viticoltura, sta subendo gli effetti del cambiamento climatico ed è quindi necessario potenziare, reintrodurre ed incrementare altre colture.. proprio da qui nasce il progetto “Olio”.
Progetto di Cooperazione e di sviluppo sperimentale proposto sull’Operazione 16.2.01 di GAL Oltrepò, da tre aziende agricole: Ballabio Srl, Finigeto e Prè Filippo e dall’Università degli Studi di Pavia (Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente) che permetterà a tutti gli agricoltori di avere a disposizione una base conoscitiva e dimostrativa utile, attraverso test di convalida dell’esistente e quindi il censimento delle coltivazioni di olivo esistenti e la realizzazione di impianti sperimentali.
Si è provveduto a redigere una carta vocazionale della coltivazione dell’olivo che identifica le aree più idonee alla coltivazione di questa pianta sotto il punto di vista produttivo ed evidenziandone in termini sperimentali, le potenzialità e a predisporre delle linee guida per una corretta gestione dell’olivicoltura e per compiere una valutazione della predisposizione dei versanti coltivati.
Grazie al coinvolgimento diretto dell’Università di Pavia si è provveduto altresì a valutare qualitativamente l’olio prodotto in termini di caratterizzazione chimica strumentale al fine di stabilire standard di riferimento.